Hundred Days è il videogame che ti porta in vigna per creare il vino perfetto

Il mondo dei videogame spalanca le porte ad una delle industrie più ricche in Italia e, tra vigne e cantine ci insegna a conoscere meglio uno dei nostri prodotti più iconici: il vino

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CREDITI: Dreamstime

In attesa del Vinitaly 2024, la più grande manifestazione dedicata al mondo del vino e dei distillati che avrà luogo a Verona dal 14 al 17 aprile, possiamo immergerci nel mondo della produzione vinicola grazie ad un videogame.

Hundred Days, il videogame per conoscere il ciclo e la produzione del vino

Sviluppato dalla italiana Broken Arms, Hundred Days promette di accompagnarvi nella realizzazione del miglior vino al mondo, seguendo ogni passo del ciclo di produzione. Il primo step sarà imparare a conoscere il naturale ciclo di una vigna, scoprirne il ritmo e valorizzarne le caratteristiche. Ogni scelta sarà fondamentale per la buona riuscita del vino, dovrai riservare massima attenzione al tipo di vigna, ai metodi per coltivarla e a come accompagnare il suo ciclo a seconda delle caratteristiche che desideri per il tuo vino. Ma il viaggio non finisce qui. In Hundred Days dovrai misurarti con l’intero processo di vinificazione, inclusa la gestione della cantina e del mercato. Riuscirai a seguire le richieste del pubblico conferendo al tempo stesso qualità e identità al tuo vino?

 

​​"Come nella realtà, ogni scelta fatta, dalla vigna alla vendita, potrà influenzare il vino prodotto sia in quantità che in qualità. Un vino di qualità aumenterà la reputazione della tua azienda nel mondo, potrà essere arrivato ad un prezzo più alto e ti permetterà di crescere meglio e più velocemente".

 

Hundred Days è un videogame gestionale che simula alla perfezione ogni aspetto della produzione di vino, dalla coltivazione allo sviluppo del concept fino alla cura delle malattie che possono verificarsi in una vigna ma, soprattutto, permette di conoscere e apprezzare ancora di più il territorio italiano, con le sue bellezze naturali e la biodiversità che da sempre ci caratterizza.

 

Broken Arms Studio, cosa vuol dire essere sviluppatori in Italia

La società è nata grazie all’acceleratore di startup australiano ANZ Innovyz Start, ma la loro è una storia tutta italiana nata dall’incontro fortuito tra l’Università del Piemonte Orientale, Yves Hohler, Direttore e Co-founder e Elisa Farinetti, co-founder e business developer. Nonostante le numerose esperienze all’estero e le grandi collaborazioni, ricordiamo quella con 505 Games e Milestone, l’azienda ha deciso di puntare sull’Italia, scegliendo come sede centrale la piemontese Acqui Terme. Scelgono di puntare ad una migliore qualità della vita piuttosto che a grandi città e scelgono di omaggiare il proprio territorio, aiutando gli utenti del mondo dei videogame a scoprirne le bellezze. Elisa Farinetti ha recentemente dichiarato al quotidiano La Stampa : 

 

Per il nostro ultimo progetto abbiamo collaborazioni con grandi aziende dell’industria videoludica internazionale come Epic, Valve e Google; quando il tuo team e il tuo prodotto valgono, valgono anche se arrivano da Acqui Terme”.

 

Entrambi i founder di Broken Arms sono cresciuti tra le langhe e Monferrato e, nel corso della loro carriera hanno notato la mancanza sul mercato videoludico di un prodotto dedicato al mondo del vino e così è nata l’idea di Hundred Days, oggi disponibile su Pc e Nintendo Switch e che consigliamo a chiunque voglia prepararsi al meglio per il Vinitaly 2024.

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