Guillermo del Toro: dal Labirinto del Fauno a Silent Hills

Guillermo del Toro è un regista incredibile che ha una passione e un trascorso nel mondo dei videogiochi, come il famoso P.T. con Konami che ha visto la luce solo la sua anteprima.

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CREDITI: Dreamstime

Guillermo del Toro è uno dei registi più acclamati della nostra epoca, noto per la sua straordinaria capacità di fondere il fantastico con il reale, creando mondi unici che incantano e spaventano allo stesso tempo. Il suo amore per le creature mostruose e le narrazioni oscure si riflette in tutta la sua filmografia, che spazia da film horror a racconti fiabeschi. Tuttavia, oltre al cinema, del Toro ha sempre nutrito una grande passione per i videogiochi, un medium che considera un'arte a tutti gli effetti. Questo interesse lo ha portato a collaborare con l'industria del gaming, sebbene le sue esperienze in questo campo siano state segnate da eventi sfortunati, in particolare la cancellazione del tanto atteso Silent Hills.

Guillermo del Toro: la carriera di un maestro del cinema

Guillermo del Toro è nato il 9 ottobre 1964 a Guadalajara, in Messico. Fin da giovane, ha sviluppato un forte interesse per il cinema e, in particolare, per il genere horror tanto da aver creato il suo primo film all'età di 21 anni. Il suo debutto alla regia, Cronos (1993), un film horror che mescola elementi gotici e vampirici, ha subito attirato l'attenzione della critica, vincendo numerosi premi e lanciando la sua carriera internazionale.

 

 

Negli anni successivi, del Toro ha continuato a esplorare il genere horror e fantastico con film come Mimic (1997) e La spina del diavolo (2001), quest'ultimo considerato uno dei suoi capolavori. Tuttavia, è con Il Labirinto del Fauno (2006) che del Toro ha raggiunto una fama mondiale. Il film, una fiaba oscura ambientata durante la guerra civile spagnola, ha ricevuto sei nomination agli Oscar e ha vinto tre statuette, consolidando la reputazione di del Toro come uno dei più grandi registi contemporanei.

 

Del Toro ha poi diretto film come Hellboy (2004) e il suo sequel Hellboy II: The Golden Army (2008), che hanno dimostrato la sua abilità nel creare universi complessi e popolati da creature straordinarie e ricche di personalità complesse. Nel 2013, ha diretto Pacific Rim, un film di fantascienza che omaggia i film di mostri giapponesi, mentre nel 2017 ha vinto l'Oscar come Miglior Regista per La Forma dell'Acqua, un'altra fiaba gotica che racconta la storia d'amore tra una donna muta e una creatura anfibia.

 

 

Del Toro è anche un appassionato di letteratura e fumetti, e le sue opere spesso riflettono la sua vasta cultura nel campo del fantastico. Ha collaborato come produttore in numerosi progetti e ha scritto romanzi e sceneggiature. La sua visione unica e il suo amore per il genere fantastico lo rendono una figura centrale nel cinema moderno, capace di mescolare con maestria l'horror, il fantasy e il dramma umano.

Guillermo del Toro e la sua visione dei videogiochi come forma d'arte

Guillermo del Toro non ha mai nascosto la sua passione per i videogiochi, un medium che considera una vera e propria forma d'arte. In diverse interviste, il regista ha espresso il suo profondo rispetto per i creatori di videogiochi, paragonandoli a registi e sceneggiatori cinematografici. Del Toro vede nei videogiochi un potenziale narrativo straordinario, capace di coinvolgere i giocatori a un livello emotivo e intellettuale simile a quello del cinema.

 

 

In un'intervista del Toro ha dichiarato: 

"Credo fermamente che i videogiochi siano un'arte. Non si tratta solo di gameplay, ma di creare mondi, personaggi e storie che possono avere un impatto duraturo sui giocatori."

Questo punto di vista rispecchia la sua esperienza nel mondo del cinema, dove l'aspetto visivo e narrativo sono strettamente collegati per creare un'esperienza immersiva e significativa. Non sorprende quindi che del Toro abbia cercato di collaborare con l'industria dei videogiochi per esplorare questo medium in prima persona. Tuttavia, nonostante il suo entusiasmo, le sue incursioni nel mondo del gaming non sono state prive di ostacoli.

La collaborazione con Konami e la cancellazione di Silent Hills

Uno degli episodi più significativi e sfortunati della carriera di Guillermo del Toro nel mondo dei videogiochi riguarda la collaborazione con Konami per il progetto Silent Hills. Annunciato nel 2014, Silent Hills doveva essere un nuovo capitolo della celebre serie horror Silent Hill, e vedeva la collaborazione tra del Toro, il leggendario designer di videogiochi Hideo Kojima, e l'attore Norman Reedus.

 

 

L'annuncio del gioco avvenne attraverso un teaser interattivo chiamato P.T. (Playable Teaser), che fu rilasciato gratuitamente su PlayStation Store. Il teaser, che offriva ai giocatori una breve ma intensa esperienza horror, fu accolto con entusiasmo sia dalla critica che dal pubblico, creando grandi aspettative per il gioco completo. P.T. è diventato rapidamente un cult, lodato per la sua atmosfera terrificante e per il modo in cui giocava con le paure psicologiche dei giocatori.

 

Il coinvolgimento di del Toro in Silent Hills prometteva di portare una visione unica e innovativa al franchise, combinando la sua maestria nella narrazione horror con l'esperienza di Kojima nel creare mondi di gioco complessi e immersivi. Tuttavia, nonostante le grandi aspettative, il progetto incontrò un destino inaspettato e tragico.

La cancellazione di Silent Hills e le conseguenze

Nel 2015, Konami annunciò la cancellazione di Silent Hills, a seguito di una serie di disaccordi interni tra l'azienda e Hideo Kojima. Questa decisione scatenò un'ondata di delusione tra i fan e suscitò numerose polemiche. La cancellazione del progetto non solo segnò la fine di uno dei giochi horror più attesi, ma anche la conclusione della collaborazione tra del Toro e Kojima, almeno in ambito videoludico.

 

 

Guillermo del Toro non ha mai nascosto il suo disappunto per la cancellazione di Silent Hills. In diverse interviste, il regista ha espresso la sua frustrazione e amarezza per il fallimento del progetto, definendolo una delle esperienze più deludenti della sua carriera. In un'intervista del 2021, del Toro ha addirittura affermato: 

"Non lavorerò mai più su un videogioco. La mia esperienza è stata orribile e non voglio ripetere qualcosa del genere."

La dichiarazione di del Toro riflette non solo la sua delusione per la cancellazione di Silent Hills, ma anche la sua frustrazione nei confronti dell'industria dei videogiochi, che ha percepito come troppo instabile e imprevedibile. Nonostante ciò, la sua passione per i videogiochi come forma d'arte rimane intatta, e il suo contributo, anche se limitato, ha lasciato un'impronta duratura nel medium.

 

 

Guillermo del Toro è una figura poliedrica nel mondo dell'intrattenimento, capace di eccellere nel cinema e di esplorare nuovi territori come quello dei videogiochi. Nonostante le difficoltà incontrate nel tentativo di collaborare con l'industria del gaming, il suo contributo rimane significativo. La cancellazione di Silent Hills ha rappresentato una grande perdita non solo per del Toro, ma anche per l'intero mondo dei videogiochi, che ha visto sfumare una delle collaborazioni più promettenti di sempre che rimane indelebile anche dopo 10 anni dalla sua anteprima.

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