Julian Assange è libero, e intanto Wikileaks diventa un videogioco

Dopo 5 anni di carcere Julian Assange potrà tornare in Australia, nel frattempo qualcuno si è divertito a renderlo protagonista di un videogioco

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CREDITI: Ufficio stampa

È stato trovato un accordo tra Juliane Assange e la giustizia americana, dopo 5 anni passati nel carcere di massima sicurezza a Londra, il creatore di Wikileaks è libero di tornare in Australia. Il giornalista ha accettato di dichiararsi colpevole e di aver rivelato dei documenti segreti americani.

 

Julian Assange, il carcere e l’accordo con gli USA

“Mentre ritorna in Australia, ringraziamo tutti coloro che ci sono stati accanto, hanno combattuto per noi e sono rimasti totalmente impegnati nella lotta per la sua libertà" 

 

Assange è un giornalista e programmatore australiano che,dopo l’arresto avvenuto nel 2019,  per 5 anni, è stato imprigionato nel carcere di Belmarsh chiamato anche la Guantanamo di Londra, in regime di isolamento. L’accusa che lo ha portato all’arresto e poi in carcere è stata quella di cospirazione. Julian Assange è infatti tra i fondatori di Wikileaks, il sito web in cui nel tempo sono stati pubblicati diversi documenti riservati provenienti da fonti anonime e informazioni segrete. Ma lo scandalo sopraggiunge quando il Wikileak pubblica una serie di resoconti e documenti sulle guerre in Iraq e Afghanistan nel 2010, dopo le quali il governo degli Stati Uniti diede il via alle indagini su Wikileaks. La goccia che fa traboccare il vaso arriva però con la pubblicazione di 251mila documenti diplomatici statunitensi considerati segreti o confidenziali. E mentre i suoi sostenitori lo considerano un paladino della giustizia che lotta contro la segretezza dei potenti del mondo, anche il governo australiano inizia delle indagini sul giornalista e il suo sito web.  

 

 

Le accuse aumentano, spionaggio, cospirazione, diffusione di informazioni riservate che hanno messo in pericolo i cittadini americani fino anche a delle controverse accuse di stupro giunte - e poi ritirate - dalla Svezia. Julian Assange si rifugia in Ecuador ottenendo prima la protezione in quanto rifugiato politico e poi diventandone cittadino effettivo. Viene arrestato quando, dopo circostanze poco chiare, perde lo status di rifugiato. Gli Stati Uniti presentano richiesta di estradizione, negata dalle autorità britanniche e solo ora, dopo 5 anni di carcere e numerosi processi, Julian Assange è libero di tornare in Australia dopo aver trovato un accordo con il Governo Usa. L’accordo prevede la dichiarazione di colpevolezza di Assange e la pena di 62 mesi di carcere - già scontati nel carcere di massima sicurezza inglese - e la successiva libertà del giornalista.  Assange è libero. Tra le prime voci ad essere ascoltate dopo l’accordo USA/Assange, c’è quella della moglie del giornalista Stella, sposata mentre Julian si trovata in carcere:

 

"Sono esattamente 12 anni oggi da quando Julian è andato all’ambasciata in Ecuador che gli ha garantito asilo politico e protezione dalle persecuzioni, dalle torture e da una vita imprigionato. Il periodo delle mie visite nel carcere di massima sicurezza sta per finire. Penso che per la settimana prossima Julian sarà libero. Le cose si stanno muovendo molto velocemente ed è molto difficile per noi pianificare le prossime ore e i prossimi giorni ma, se tutto andrà bene, Julian sarà su un aereo verso la libertà. Negli anni della prigionia si è formato un grande movimento, c’è ancora bisogno di voi”

 

 Negli anni sono stati numerosi i sostenitori della libertà del giornalista e non poche sono state le teorie del complotto secondo cui il Governo statunitense era terrorizzato dalla possibilità che Assange, tramite la sua fonte Chelsea Manning, ex militare, potesse rivelare informazioni fortemente compromettenti.

 

Julian Assange, il videogioco per spiare Obama

La vicenda Wikileaks ha avuto una eco mediatica tale che non deve sorprenderci che sia stata spunto per la realizzazione di un videogioco. Lo sviluppatore Sebastiann Moeys ha infatti creato Wikileaks: the game, il gioco in cui è possibile vestire i panni proprio del giornalista Julian Assange, controllarlo e seguirlo mentre si appropria di documenti riservati nello studio ovale alla Casa Bianca. L’obiettivo del gioco è aspettare finche il Presidente Barack Obama non si sia addormentato per inserire nel pc una chiavetta usb e trafugare più file possibili prima che il Presidente si svegli. Se non dovessimo riuscire a scaricare i documenti prima del risveglio di Obama, partirebbe la campagna di discredito sui giornali e scoppierebbe il caso Wikileaks. 

 

A questo possiamo aggiungere anche un altro gioco, si tratta di un progetto italiano che proviamo a raccontare qui, si tratta di Leaky World 2 e gli sviluppatori ne parlano in questo modo:

l'idea è di un piccolo team di sviluppatori americani, ma l'obiettivo è quanto mai ambizioso: raccontare la vicenda Wikileaks in forma di videogioco, o comunque di storia interattiva, chiamando a raccolta il popolo dei programmatori underground. Il risultato sarà una collezione a tema di "political game", anche se gli autori preferiscono definirli diversamente: "Creiamo giochi per la libertà e la democrazia", spiegano i ragazzi di Gnome's Lair. Il progetto è completamente aderente alla filosofia wiki: tutti possono partecipare con un proprio videogame, senza vincoli di stile, di forma o di schieramento politico. E la prima risposta alla convocazione arriva proprio dall'Italia.

 

Ma, se questo gioco che già da solo rende l’idea di quanto il caso Assange sia stato sentito e importante per l’opinione pubblica statunitense, non dovesse bastare, alcuni sviluppatori hanno ben pensato di metterci, letteralmente nel panni dello Zio Sam, nel videogame Zio Sam vs Wikileaks. Nel gioco, una versione particolarmente palestrata di zio Sam è intenta a distruggere a suon di pugni i server di Assange mentre i file però continuano a “scappare”. Il gioco viene vinto se si riesce a distruggere tutti i server senza avere una fuga di dati. 

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