Wimbledon: Jasmine Paolini è la prima italiana ad ottenere la finale

Jasmine Paolini diventa l'eroina del tennis italiano, riuscendo a ottenere la prima storica finale per una tennista azzurra sul prato di Wimbledon

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CREDITI: Dreamstime

Nella giornata di ieri si è giocato un match importantissimo per il tennis italiano, più precisamente per la sua espressione al femminile, infatti per la prima volta nella storia della federazione italiana del tennis, Jasmine Paolini raggiunge un traguardo storico, come la finale di Wimbledon, riuscendo ad ottenere un record detenuto da Serena Williams, nell'anno in cui le donne sono sempre più rappresentate anche nei videogiochi.

Jasmine Paolini si prende la finale per scrivere la storia

Jasmine Paolini è una tennista italiana nata il 4 gennaio 1996 a Castelnuovo di Garfagnana, in Toscana. È nota per la sua determinazione e per il suo gioco grintoso sul campo. La Paolini ha iniziato a giocare a tennis in giovane età e ha fatto il suo debutto nel circuito professionistico ITF nel 2011. Ha scalato le classifiche grazie alle sue solide prestazioni nei tornei ITF, dove ha vinto diversi titoli sia in singolare che in doppio.

 

 

Uno dei primi storici traguardi per la sua carriera tennistica è sicuramente la finale sulla terra rossa del Roland Garros, dove la numero 7 nel mondo del tennis femminile è entrata nella storia, divendo la 5° italiana a farcela dopo Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Sara Errani e Roberta Vinci. Il tripudio è arrivato però ieri con la vittoria contro la croata Osijek, che si perde per strada e apre la via a Jasmine Paoli e a tutto il tennis italiano di sognare la vittoria sul prato di Wimbledon. Un traguardo storico per il tennis italiano, essendo la prima tennista a farlo e riuscendo ad archiviare, consecutivamente, la finale sulla terra rossa del Roland Garros e sul prato di Wimbledon nello stesso anno, prima tennista a farlo dal 2016 quando ci riuscì Serena Williams.

 

 

Ora il servizio torna alla Paolini che ha la  possibilità di giocarsi il titolo nel pomeriggio di sabato 13 luglio con la ceca Barbora Krejčíková, che ha battuto la kazaka Elena Rybakina nella sua semifinale, sarà dunque uno scontro tra la numero 7 del ranking WTA e la numero 32. Il successo della Paolini è un messaggio straordinario per tutto il movimento e per le migliaia di tifose che saranno ispirate dalle sue gesta e che cercheranno di seguire le tracce, della giovane tennista azzurra.

Un 2024 al femminile dai videogiochi allo sport

Il mondo dei videogiochi, come quello di molti sport, è sempre stato dipinto come un mondo elitario e maschilista, in cui la rappresentazione delle donne scarseggiava o non dava modelli di riferimento adeguati alle giocatrici e alle atlete. Oggi giorno le cose sono parecchio cambiate, per quanti si stiano muovendo troppo lentamente i passi in questa direzione, il 2024 sarà comunque ricordato come un anno incredibilmente votato al femminile.

 

 

Il successo di EA FC 24, primo titolo calcistico ad unire il calcio femminile a quello maschile creando un ambiente misto e non più separato, ha fatto crescere di cifre astronomiche il successo del calcio femminile, sia in Europa, grazie alle gesta delle ragazze del Barcellona  e dei loro successi nella Women's Champion League, che al calcio d'oltre oceano, con le ragazze della nazionale USA e la serie Netflix ad esse dedicata. Non a caso proprio a cavallo del successo del calcio femminile, dettato indubbiamente dall'avvicinamento grazie ai videogiochi  DAZN ha deciso di rendere gratuito tutto il calcio femminile europeo generando un indotto non da poco, per queste competizioni. 

 

 

Anche per quanto riguarda l'esports, in Italia, si sono fatti passi in avanti con l'organizzazione del progetto Radiant Roses, per Valorant, sul finire del 2023, che ha poi portato alla creazione di un campionato incredibilmente interessante e aggregante, il Valorant Game Changers Italy: Genesi, che è culminato da poco con una stupenda finale lan al comicon di Bergamo. Insomma il mondo per le donne del futuro si sta scrivendo grazie ai piccoli e ai grandi passi finalmente.

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